Gli alimenti spettano alla sorella che si trova in stato di bisogno. Il fratello è tenuto al pagamento se le sue sostanze glielo permettono (Cass. ordinanza n. 1577/2019).
L’art. 433 c.c. indica quali sono le persone che devono farsi carico del pagamento degli alimenti in favore di una persona che si trovi in difficoltà. In questo elenco, seppur all’ultimo posto, sono citati i fratelli.
La Corte d’Appello di Genova, in sede di rinvio, ha ridotto a 150,00 euro al mese l’importo degli alimenti che un uomo doveva alla sorella.
Nonostante la riduzione, l’uomo ha proposto nuovamente ricorso in Cassazione. Sosteneva, infatti, di non doversi fare carico di questo obbligo. D’altronde, a suo dire, la sorella non versava in stato di bisogno.
Infatti aveva volontariamente interrotto la sua attività di collaboratrice familiare, percepiva una pensione e un contributo mensile da parte del Comune.
Queste somme si equivalevano a quelle che l’uomo a sua volta percepiva a titolo di pensione.
Tuttavia la Suprema Corte ha valutato che la Corte d’Appello avesse correttamente quantificato l’importo dovuto dall’uomo alla sorella.
La riduzione infatti aveva tenuto conto del fatto che i fratelli sono tenuti agli alimenti solo per lo “stretto necessario” . Ma allo stesso tempo la Corte territoriale aveva tenuto conto che la donna doveva pagare un canone di locazione, non avendo una casa di proprietà. A differenza del fratello che invece era proprietario dell’immobile dove abitava.
Per tutti questi motivi la Suprema Corte ha ritenuto di rigettare il ricorso dell’uomo.
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