Separazione e divorzio, la Suprema Corte, con la recentissima sentenza n. 4311/2023 del 16 ottobre scorso, dice sì all’ammissibilità delle domanda domanda cumulativa di separazione e divorzio congiunte. Pertanto si potrà addivenire al divorzio in tempi molto più celeri rispetto al passato con un unico atto redatto consensualmente.
La questione giuridica
La questione circa la possibilità di giungere alla separazione e poi al divorzio con un unico atto consensuale era sorto a seguito dell’introduzione della riforma Cartabia in quanto c’erano state interpretazioni divergenti rispetto alla possibilità di applicare il rito unificato anche ai casi consensuali.
Sennonché, Il tribunale di Treviso aveva rinviato alla Corte di Cassazione per dirimere la questione.
La Suprema Corte, investita della questione, ha abbracciato l’indirizzo favorevole al cumulo di domande di separazione e divorzio nel procedimento su istanza congiunta di cui all’ art. 473 bis.51 c.p.c.
Uno degli aspetti più importanti della riforma del processo civile voluta dalla riforma Cartabia riguarda, appunto, le misure per rendere più rapidi divorzi e separazioni. Ed invero fino a poco tempo fa tali procedimenti hanno avuto spesso tempi lunghissimi, con relativi disagi per le persone coinvolte. Finora in Italia per poter divorziare era necessario che prima la coppia avesse formalizzato la separazione, dopodiché si poteva chiedere il divorzio. Ed in particolare, nei casi di separazione consensuale dopo la separazione bisognava aspettare sei mesi prima di chiedere il divorzio, mentre nei casi di separazione giudiziale bisognava attendere un anno, anche se nei fatti i tempi erano spesso molto più lunghi.
Con la sentenza in commento la Corte di Cassazione ancora una volta privilegia il favor libertatis ed il risparmio tendenziale di energie processuali, al contempo valorizzando l’autonomia negoziale dei coniugi con la conseguenza che i tempi per addivenire al divorzio, rispetto al passato, saranno di gran lunga più brevi.
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