Capita di frequente che, successivamente alla separazione dei coniugi, uno dei due desideri trasferire la propria residenza all’estero (ciò soprattutto in caso di matrimoni misti).
Nessun problema quando non vi sia prole: il trasferimento all’estero in questo caso non può essere impedito dal coniuge poichè si tratta di una manifestazione della propria libertà personale (quella di movimento) in alcun modo condizionabile (anche se, per evitare problemi è sempre opportuno che nell’ambito dell’accordo di separazione consensuale si preveda una clausola con la quale i coniugi si concedono vicendevole assenso per il rilascio dei rispettivi passaporti impegnandosi ad espletare tutte quelle attività che dovessero essere richieste dalle autorità competenti).
La questione sorge quando dall’unione di coppia siano nati dei figli. Qui il trasferimento all’estero deve fare i conti con il diritto dell’altro coniuge a non veder menomata la qualità dei rapporti con i figli e la frequenza di incontro con gli stessi. Sul tema l’art. 155 quater c.c. ha valutato l’ipotesi di mutamento di residenza da parte di uno dei genitori, anche in regime di affidamento condiviso, quale circostanza che può indurre ad una definizione delle concrete modalità di affidamento (posto che, quanto ai tempi e alle modalità di permanenza dei figli presso ciascun genitore, la situazione di obiettiva lontananza imporrà un’adeguata regolamentazione ad hoc), ma non quale circostanza suscettibile di per sè per disporre l’affidamento esclusivo.
L’argomento non può essere affrontato in generale poichè occorre una distinzione preliminare tra:
- affidamento esclusivo ad uno dei coniugi.
- affidamento congiunto.
Affidamento esclusivo ad uno dei coniugi.
Occorre ulteriormente diversificare secondo che il trasferimento di residenza riguardi il coniuge affidatario o l’altro genitore titolare del diritto di visita.
a. Trasferimento del coniuge affidatario: in questo caso la giurisprudenza (CASS. PEN. 29 LUGLIO 2008 N. 31717 preceduta da CASS. CIV. 17 febbraio 1995 n. 1732) riconosce come legittimo l’esercizio del diritto dell’affidatario di stabilire la propria residenza all’estero, mentre vi è una tutela affievolita del diritto di visita del genitore non affidatario che non può pretendere il rientro immediato del minore nel territorio dello Stato, e di conseguenza non ha diritto alcuno a impedire che l’altro genitore porti con sè il minore all’estero per stabilire qui la sua residenza abituale, ma può solo pretendere che sia garantito l’effettivo esercizio del diritto di visita, sollecitando l’Autorità centrale (art. 21 Conv. Aja sugli effetti civili della sottrazione internazionale dei minori del 25 ottobre 1980). E’ in ogni caso buona norma che il trasferimento all’estero del genitore affidatario consegua ad un accordo in tal senso di entrambi i genitori, o, se ciò non è possibile, che, quanto meno, il coniuge affidatario che si trasferisce ne dia notizia all’altro prima del trasferimento.
b. Trasferimento del coniuge non affidatario: in questo caso, invece, il genitore affidatario (rimasto in Italia) può rivolgersi al Tribunale della residenza abituale del minore al fine di ottenere assistenza per assicurare il ritorno in patria del minore stesso (art. 8 comma 1 Conv. Aja sugli effetti civili della sottrazione internazionale dei minori del 25 ottobre 1980).
Affidamento congiunto.
In questo caso sorgono parecchi dubbi sulla stessa praticabilità del trasferimento all’estero di uno dei coniugi.
Ciò in quanto, all’evidenza, entrambi i coniugi sono “affidatari” del minore, ed entrambi, di default (art. 155 c.c.) hanno il potere (visto l’esercizio congiunto della potestà) di decidere sul luogo di residenza del minore.
Un primo orientamento ( Trib. Messina ord. del 22 gennaio 2008 in un caso di affido congiunto di bambina di anni 2 con residenza anagrafica presso la madre che intendeva trasferirsi in Germania per ragioni di lavoro) ritiene che il trasferimento all’estero non contrasti con il regime di affido congiunto: sulla richiesta del padre di modificare l’affidamento da congiunto ad esclusivo, il Tribunale conferma l’affidamento congiunto ritenendo che la lontananza dei genitori non costituisca di per sè ostacolo alla condivisione delle responsabilità genitoriali, e che la tenerissima età della bambina rendeva imprescindibile valutare con preminenza il naturale legame affettivo con la madre; il Tribunale censura soltanto la circostanza che la madre non abbia dato preventivo avviso del trasferimento all’estero al padre della bambina.
Un secondo orientamento, al contrario, afferma che l’obiettiva lontananza dei figli è di ostacolo al regime di affido congiunto in quanto indice di manifesta carenza o inidoneità educativa del genitore che si trasferisce (così CASS. CIV. n. 16593 del 2008; Trib. Modena 5 giugno 2009 e Tar Liguria 8 giugno 2007 n. 1067 che nel caso in esame hanno pertanto revocato il passaporto del figlio minore valido per l’espatrio).
Alla luce di quanto precede, in caso di affidamento congiunto è in ogni caso da preferire un previo accordo dei coniugi che, nelle avvenute separazioni consensuali, potrà avvenire anche senza instaurare alcuna procedura ex art. 710 c.p.c.; nelle separazioni giudiziali dovrà essere vagliato dal Tribunale adito ai sensi dell’art. 710 c.p.c. per la modifica delle condizioni. In caso di contrasto tra i coniugi poi può effettuarsi ugualmente il trasferimento previa autorizzazione del Giudice Tutelare appositamente sollecitato a dirimere il contrasto.
Jennifer dice
Salve,
Chiedevo un informazione, sono madre single con affidamento congiunto di una bimba di 2 anni e mezzo, ed ho una relazione con un ragazzo svedese da circa 18 mesi…da questa relazione sono in attesa di un bimbo, e la lontananza dal futuro padre sta diventando un vero e proprio problema per la mia serenità..,il padre della bimba di 2 anni e mezzo non è assolutamente intenzionato ad autorizzare un eventuale trasferimento, che possibilità avrei secondo voi?
Cordiali saluti
Studio Legale Arcoleo dice
Gent.le Sig.ra,
la praticabilità di un Suo trasferimento all’estero, unitamente alla prole, può considerarsi fattibile con delle opportune ed inevitabili puntualizzazioni.
Nel Suo caso, ovverosia nel caso di affido condiviso, non può negarsi che un eventuale trasferimento finirebbe per comprimere forse anche eccessivamente il diritto dell’altro genitore a far parte della vita del figlio. Ne limiterebbe la partecipazione alle scelte, all’educazione ed all’esercizio del diritto di visita. Ciò, di contro, non vuol dire che la soluzione del trasferimento non possa essere seguita e coltivata.
Qualora vi fosse il consenso dell’altro genitore nessuna questione sorgerebbe in merito.
Qualora invece, come mi pare di intuire nel Suo caso, l’altro genitore fosse intenzionato a frapporre ostacoli, potrà comunque rivolgersi al Giudice Tutelare per l’esame della richiesta.
Il Giudice Tutelare del luogo ove risiede il minore è il giudice naturale ex lege costituito al fine di comporre ogni divergenza sulle decisioni dei figli.
Sarà in quel caso il Giudice a valutare se, in caso di Suo trasferimento, il minore seguirà Lei o di contro resterà in città con il padre. Tale decisione viene presa sempre sulla scorta di un giudizio di opportunità ed interesse del minore. Ovvio che nel caso di minore già in età adolescenziale, con rapporti sociali già consolidatisi in loco, percorsi scolastici già intrapresi e il problema della nuova lingua da imparare, l’eventuale pregiudizio legato all’allontanamento dovrà essere preso in considerazione.
Per rispondere al suo quesito, nel caso di una minore di due anni, la quale indubbiamente necessita del legame con la madre e contestualmente non ha ancora stretto una rete amicale o relazionale in città, non ha obblighi scolastici e non ha problemi di lingua e/o comunicazione la possibilità dell’autorizzazione al trasferimento si fa ben più concreta. In ogni caso, rimarrà sempre la necessità di garantire all’altro genitore il diritto di visita ovviamente con i correttivi del caso e tenuto conto delle distanze in gioco.
Stante la complessità delle problematiche sottese, rimango a Sua disposizione anche per un eventuale incontro in studio.
Ringraziandola porgo cordiali saluti.
Marica dice
Salve, vorrei un’informazione…
Ho una bimba di tre anni, io e il mio ex fidanzato abbiamo un affidamento condiviso…
Vorrei trasferirmi in Germania, per dare una prospettiva di vita migliore a mia figlia, quindi per motivi di lavoro… Per adesso non so se il padre sarà consenziente o meno, ma sicuramente non accetterà la questione… Vorrei sapere se potrei avere delle ostacolazioni e cosa potrei fare…
La ringrazio.
Staff dice
Gentile Sig.ra,
per qualsiasi spostamento è necessaria l’autorizzazione del padre di sua figlia.
Una partenza senza consenso la esporrebbe a denuncia per sottrazione di minori.
Le consiglio, quindi, di rivolgersi al Tribunale competente per ottenere un’autorizzazione che si sostituisca al diniego del suo ex compagno.
Luciana dice
Buongiorno,
vorrei trasferirmi all’estero con i miei figli, una ragazza di 19 anni ed un ragazzo di 15 anni.
I miei figli hanno espresso, soprattutto la maggiorenne di studiare all’estero. Io nonostante lavori non riesco a far fronte alle tante richieste dei figli (percepisco solo € 400,00 dal padre che vive in Sicilia, e noi in Bergamo), fra i quali anche mandare mia figlia all’università.
Volevamo, anche con parere favorevole dei ragazzi trasferirci in Australia, così i ragazzi avrebbero potuto studiare e ampliare le loro conoscenze. Il padre mi ricatta, mi darebbe il consenso solo dietro mia accettazione di rinunciare al mantenimento e ritiro denuncia, per mancato pagamento del mantenimento. I rapporti con il figlio di 15 anni sono già spezzati. non si parlano neanche al telefono. Non posso io fare qualcosa senza chiedere il suo consenso visto anche l’età del ragazzo?
L’unica strada per me e per i miei figli è quella di accettare le sue condizioni?
Grazie mille per la Vs. risposta.
Cordiali saluti
Studio Legale Arcoleo dice
Buongiorno, la strada che Lei potrà percorrere è quella di avanzare richiesta al Giudice Tutelare presso il Tribunale di residenza del minore, per richiedere l’autorizzazione all’espatrio del figlio minore in assenza di consenso del padre.
Il Giudice valuterà se la opposizione del padre è legittima e fondata, a che a fronte delle Sue esigenze di trovare una maggiore e più stabile sistemazione lavorativa. Non ritengo legittimo che Lui condizioni il consenso ad una Sua eventuale rinuncia al versamento del contributo al mantenimento (che in quanto destinato a figli minori non è in ogni caso da Lei rinunciabile) nè alla remissione di querela (querela che non potrà essere rimessa se trattasi di reati di cui all’art. 570 c.p. relativo anche al minore). In ogni caso il Giudice Tutelare potrà certamente disporre l’audizione del minore al fine di conoscere le sue intenzioni e la sua consapevolezza nel trasferirsi in altro Paese.
La situazione è ben diversa per la figlia maggiorenne che potrà essere libera di scegliere, il Giudice Tutelare potrà tenere in conto anche del legame far i due fratelli al fine del decidere.
In bocca al lupo per il Vs. futuro
Antonio dice
Buon giorno ! Sono un padre di 38 anni italiano sposato con una donna russa di 34, abbiamo una bambina di 18 mesi nata dal nostro rapporto e un ragazzino di 13 anni figlio di mia moglie nato precedentemente al rapporto con il compagno Russo.
Adesso viviamo a casa mia in Italia da 6 anni.
Diciamo che da un tempo a questa parte i rapporti con mia moglie non sono più gli stessi e mia moglie mi ha già minacciato più volte che vuole rientrare al suo paese e portarsi la bambina con se.
Questo mi spezza il cuore ogni volta che dice queste parole .
Come devo comportarmi?Chiedo un vostro consiglio.
Cordiali Saluti.
Staff dice
Gent.le Antonio,
sua moglie per lasciare il paese necessita del suo consenso. In mancanza, dovrebbe rivolgersi al Tribunale, il quale consentirà la partenza solo dopo valutato attentamente il caso e solo se ciò corrisponde al primario interesse di sua figlia.
Sperando di avere risolto i suoi dubbi, porgo cordiali saluti.
Sara dice
Buongiorno io e il mio ragazzo ci siamo lasciati io sono di origini polacche.Abbiamo una bambina di 4 anni che va qua in italia a scuola!!!abbiamo preso la decisione di lasciarsi e io vorrei tornerà il Polonia ne abbiamo parlato con nostra figlia anche se è piccola lei vuole rimanere con il padre!io sono d’accordo con la sua decisione anche perché nn vorrei che si trova male con me nn conoscendo la lingua e nn vorrei che dopo a problemi con la scuola e con l’ambientazione!!!!se tutte due i genitori non sposati sono d’accordo possiamo accordarci tra di noi senza andare da un giudice?
Staff dice
Gentilissima Sara,
se siete d’accordo nel regolamentare nei termini da lei descritti il collocamento della minore presso il padre non sarà necessario rivolgersi al Tribunale. Tuttavia, al fine di non vedere ostacolato il suo diritto di visita e meglio gestire la situazione, nonostante non sia necessario l’intervento di un Giudice io Le consiglio di rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto di famiglia che saprà indirizzarla e darle chiarimenti sugli scenari che in ogni caso potrebbero aprirsi laddove lei e il suo ex compagno dovreste in futuro entrare in conflitto.
Cordiali saluti
Francesca dice
Salve ho una bimba di 11 anni e mezzo e sono sperata con affidamento congiunto. Mi sono trasferita. Dalla mia città natale Roma a Modena nel 1999 e nel 2005 è nata mia figlia . Nel 2011 ci siamo separati e nel 2014 il mio ex ha deciso di trasferirsi all’estero. Vorrei capire se L affidamento resta congiunto o se devo richiedere l’esclusivo seppur io mandi mia figlia in tutte le occasioni possibili a far visita al padre che vive a Capoverde ma che non ha mai trasferito la sua residenza , quindi non ha mai comunicato al comune il trasferimento . In due anni è venuto in Italia 3 volte per soggiorni di una o due settimane . Come mi devo comportare ?
Grazie
Studio Legale Arcoleo dice
Gentile Signora,
rispondo brevemente al Suo quesito.
Innanzi tutto, da quanto scrive, Lei è separata dal 2011, e quindi sono maturi i tempi per poter richiedere il divorzio.
In quella sede, potrebbe modificare le condizioni della separazione, e quindi anche quelle relative all’affidamento di Sua figlia.
Il fatto di propendere verso un affidamento esclusivo dipende da numerosi fattori, prevalentemente molto personali e legati alla storia della coppia ed al percorso genitoriale a partire dalla nascita della minore, e durante il periodo della separazione.
Considerato il fatto che Suo marito vive lontano dall’Italia, potrebbe presentare, tramite il Suo avvocato, ricorso per la cessazione degli effetti civili del matrimonio o per scioglimento del matrimonio ( a seconda del rito con cui avete contratto matrimonio), prevedendo, tra le condizioni del divorzio, l’affidamento esclusivo a Lei, ed un regime di visita con il padre, direi non diverso da quello sin d’ora tenuto.
La invito a prendere, in prima battuta, contatti con Suo marito, magari mediante una lettera redatta dal Suo avvocato, in cui si esprime la Sua volontà di addivenire al divorzio, ed invitandolo a contattare il Suo legale, personalmente o tramite avvocato, per tentare di addivenire ad un divorzio congiunto (ovvero condividendo insieme le condizioni del divorzio). Qualora Suo marito non risponda nei termini stabiliti, oppure, a seguito delle trattative, ci si dovesse rendere conto che non riuscite ad accordarvi sulle condizioni, ed in particolare su quelle per l’affidamento, può procedere in via giudiziale.
Non ritengo che sia ostativo, per la richiesta dell’affidamento esclusivo, il fatto che suo marito abbia mantenuto la residenza anagrafica in Italia, dal momento che non credo Le sarà difficile dimostrare che lo stesso ormai da alcuni anni vive all’estero, anche in considerazione del fatto che Sua figlia è andato più volte a trovarlo nel corso di questo periodo.
Le consiglio, in ogni modo, di rivolgersi ad un avvocato di Sua fiducia, a cui rappresentare nei dettagli la Sua situazione, per valutare come procedere.
Qualora volesse, sarei disponibile assumere l’incarico.
Può prendere contatti con il mio studio inviando una e mail a studiolegale@arcoleo.it, oppure chiamando al numero 091/345126.
Spero esserLe stata d’aiuto.
Cordialità
Avv. Antonella Arcoleo
Ester dice
Salve, sono una ragazza palermitana che attualmente vive in Germania e aspetto un figlio dal mio compagno tedesco. Il nostro rapporto purtroppo è già al capolinea e vorrei capire se partorire in italia o in germania. Ho paura che se partorisco in Germania e poi decidessi di tornare in Italia non mi sarebbe permesso non solo dal padre del bambino ma soprattutto dallo stato tedesco.
Vorrei capire quale sia la strada migliore.
Cosa dovrei fare?
Grazie
Cordiali saluti
Staff dice
Cara Ester,
comprendo la Sua preoccupazione in quanto tutt’altro che infondata, considerato che il Suo bambino verrà al mondo e il Suo rapporto con il padre è già in crisi.
Tornando alla Sua domanda, se il bambino dovesse nascere in Germania non sarà più libera di tornare in Italia con il minore senza il consenso del padre, e dovrebbe adire l’autorità giurisdizionale competente per chiedere l’autorizzazione, la quale potrebbe imporre anche il divieto di lasciare il territorio tedesco.
Pertanto se la Sua idea è quella di ritornare a vivere nel paese natio Le consiglio vivamente di farlo adesso, onde evitare lunghe e prevedibili battaglie legali per rientrare.
Peraltro, per costante giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e della Corte di Cassazione in caso di controversia in merito all’affidamento dei minori il Giudice competente a decidere dipenderà dal luogo di residenza abituale del minore, e quindi la legge applicabile sarà quella italiana o tedesca a seconda di dove vivrà il bambino.
Se volesse una consulenza più completa, La invitiamo a prendere contatti con lo studio!
In bocca al lupo per tutto!
Barbara dice
Buongiorno sono la mamma di un bimbo di 7 mesi. Mio marito che è extracomunitario sudamericano vuole separarsi da me. Mi dice che lui vuole portare suo figlio a conoscere i suoi parenti in Colombia ed in Canada e che io nnon posso impedirglielo essendo suo padre. Io ccredo in verità che la sua intenzione sia di pprenderselo e lasciarlo a sua nonna o a sua mmamma e di non riportarmelo più in Italia. Non posso permetterlo. Ha anche un tono minaccioso nel dirmelo. Come posso tutelare lui visto che è cosi piccolo ed anche me? Vi ringrazio
Staff dice
Cara Barbara,
seppur è vero che Suo marito ha il diritto inviolabile di crescere il figlio e a che quest’ultimo mantenga rapporti significativi con entrambi i rami parentali, è altrettanto vero che un bambino in tenera età non può essere allontanato dalla madre per lunghi periodi di tempo, quali quelli necessari per recarsi oltre oceano.
L’orientamento giurisprudenziale maggioritario prevede il diritto al pernottamento con il padre solo a decorrere dal terzo anno di vita del bambino e non prima, salvo rari ed eccezionali casi.
Pertanto nel Suo caso mi sembra davvero improbabile che un Giudice possa autorizzare un viaggio di tal tenore in Sua assenza.
Se dovesse avere bisogno di ulteriore aiuto, ci contatti! Un caro saluto
Carla dice
Buongiorno salve il mio nome è Carla sono stata in America per circa 4 anni dopo aver ottenuto un visto da studente in questi 4 anni ho avuto una bellissima bambina che adesso ha 1 anno… lei è nata a Miami ma subito dopo la sua nascita con il consenso del padre abbiamo deciso di ritornare in Italia io e lei … adesso dopo 8 mesi di permanenza in Italia il padre che è rimasto all estero continua ad accusarmi che io mi sia portata la bambina nostante il suo permesso firmato dal notaio … e possibile che possa portarsi la bambina ? Quali sono i miei diritti ? Tra L altro non vuole firmare il permesso di residenza di mia figlia in Italia
Staff dice
Gent.le Carla,
innanzitutto se siete tornate in Italia con il consenso documentabile, da ciò che mi dice, del padre non incorre in alcun illecito penale.
Resta, tuttavia, fermo il Suo obbligo a comunicare l’attuale domicilio della bambina e a mantenere rapporti e contatti con il padre della minore.
Sarebbe opportuno nel Suo caso regolamentare in via giudiziaria i rapporti genitoriali, cosicché il giudice nel primario interesse della minore decida sull’affidamento, che nel caso in questione sarà condiviso, con collocamento prevalente presso di lei sussistendone tutti i presupposti. Nella stessa sede il Tribunale potrà decidere anche l’aspetto economico.
Qualora volesse ulteriori chiarimenti e assistenza nella procedura sopra descritta lo Studio Legale Arcoleo le garantirà la propria esperienza e professionalità nel settore.
Cordiali saluti
Anna Arnone dice
Salve,sono sposata da 8anni e abbiamo una bambina…mio marito soffre di schizzofrenia,ed io ne sono venuta a conoscienza solo dopo il matrimonio.da un po’ di tempo non andiamo più d’accordo,è diventata insostenibile la situazione.Viviamo in Francia e vorrei chiedere la separazione.Vorrei tanto trasferirmi a 250km da dove viviamo adesso,con mia figlia,sarebbe possibile?
Staff dice
Cara Anna,
la sua domanda è tra le più poste in caso di separazione.
Con la disgregazione del nucleo si cercano nuovi equilibri e ci si auspica una immediata stabilità, e anche se si vorrebbero mettere km di distanza da quello che ci ha fatto star male, ciò non è sempre possibile quando ci sono minori.
In particolare, nel Suo caso se volesse trasferirsi così lontano dalla casa familiare, con suo figlio, dovrebbe richiedere il consenso di suo marito il quale, tuttavia, potrebbe rifiutarsi, considerato che una tale distanza limiterebbe il suo diritto alla bigenitorialita.
Tuttavia, nel caso di disaccordo, potrebbe rivolgersi al giudice competente, il quale, valutati tutti gli elementi del caso, deciderà se il trasferimento, corrisponda o meno al preminente interesse del minore, e solo nel primo caso consentirà che ciò avvenga.
Le consiglio, pertanto, di non prendere decisioni avventate poiché se dovesse trasferirsi unitamente al minore senza prima avere acquisito il consenso di Suo marito andrebbe incontro a conseguenze di natura sia penale che civile.
Se dovesse avere bisogno di un parere più approfondito ci contatti, e troveremo insieme il modo per aiutarla al meglio!
Valentina dice
Salve. Vorrei avere un informazione.
Io vivo in Germania con i miei figli. Sono separata da 1 anno e mezzo. Circa sei mesi fa ho fatto richiesta di un trasferimento con i miei figli. Ho ricevuto la risposta del giudice dandomi il si al 100%. Ora la mia domanda è se il padre fa ricorso riguardo la decisione, posso trasferirmi lo stesso? Io vorrei lasciare la Germania entro l’inizio di agosto..
Grazie mille.
Staff dice
Carissima Valentina,
il fatto che il suo compagno possa eventualmente impugnare la decisione del giudice non le impedisce, al momento, di partire. E’ chiaro però che un esito diverso dell’impugnazione potrebbe costringerla ad un successivo rientro in Germania.
Se avesse bisogno di una consulenza più dettagliata, contatti pure lo studio per una consulenza telefonica, o un parere pro veritate scritto.
In bocca al lupo per tutto!
Magna dice
Io vorrei una consulenza
Staff dice
Salve,
ci contatti ad uno dei seguenti numeri: 091345126 – 3938990996
cristiano negro dice
Buon giorno, sono italiano sposato con moglie di origine peruviana , dal 2001, ,lei è ormai cittadina italiana con passaporto italiano, abbiamo due figli uno di 16 e l’altro di 12 . Tutti e due hanno passaporto italiano. In caso di crisi coniugale la moglie può trasferirsi in Perú con i ragazzi anche senza il mio consenso? Tenendo conto la grande distanza e il costo eccessivo di visita per me che sono il padre? Non siamo separati ma il manifestarsi dei suoi pensieri mi inquieta . Grazie
Staff dice
Gentilissimo Cristiano,
senza il suo consenso, sua moglie, non può trasferirsi in maniera stabile in Perù, almeno non portando con sè i vostri figli.
In caso di separazione sarà un giudice a decidere le modalità di affidamento e collocamento dei suoi figli. Ovviamente Lei, tramite il suo legale sosterrà – in contrapposizione a sua moglie- le motivazioni per cui sarebbe nell’interesse dei minori restare in Italia. Tra cui, ovviamente, assicurare loro il diritto alla bigenitorialità. Più complessa, ovviamente, è l’ipotesi in cui la signora dovesse portare i ragazzi in Perù a sua insaputa.
Data la delicatezza della situazione, se vuole, siamo a disposizione per valutare insieme il da farsi.
Un caro saluto
Barbara dice
Salve sono una mamma di 2 bambini una di 3 E uno di 8 anni sono separata da 1 mese e ho ottenuto l’affidamento esclusivo abito a Piacenza ma vorrei trasferirmi in germania posso farlo?
Staff dice
Gentile signora, se ha ottenuto l’affidamento esclusivo dei suoi figli può decidere autonomamente sul trasferimento suo e dei bambini. Tuttavia suo marito è ancora nei termini per poter impugnare la sentenza di separazione. Se dovesse farlo, e la Corte d’Appello dovesse modificare la situazione dell’affidamento dei bambini in maniera più favorevole verso suo marito (affidamento congiunto, ad esempio), potrebbe dover rientrare in Italia.
In bocca al lupo per tutto.
Un caro saluto
federica dice
Salve
Mi sono fidanzata con un ragazzo di origine marocchina, e dalla nostra unione è nato nostro figlio in Francia, a marzo 2018, dove ci eravamo trasferiti perché il mio ex aveva ricevuto un’offerta lavorativa interessante. Dopo la nascita di nostro figlio, il mio ex ha iniziato ad essere aggressivo e violento. Mi rivolgo ad un giudice ed a un assistente sociale di un associazione per avere consigli su come lasciare il paese francese. Mi dicono di farmi firmare un foglio (manoscritto) dal padre con l’autorizzazione a rientrare in Italia con il figlio. Una volta ottenuto il consenso sono partita per l’Italia e mi sono recata dal mio avvocato per esporre querela per maltrattamenti. A gennaio 2019 il mio ex si presenta in Italia inventandomi 100 scuse e decido di tornare in Francia con lui. La situazione rimane stabile per circa un mese e mezzo. Dopo questo mese e mezzo lui è dinuovo aggressivo e violento con me, finché un giorno faccio ritorno a casa in Francia e lui si era chiuso in casa con mio figlio di un anno ed aveva cambiato la serratura della porta. Lui esce di casa e mi picchia, io registro anche quando mi minaccia che avrebbe portato mio figlio in Marocco. Arrivano i carabinieri francesi e mi dicono di fare denuncia e certificato medico in Italia perché dovevo andare via subito dalla Francia dato che il padre di mio figlio era pericoloso. Ritorno in Italia e dopo circa un mese mi arriva là lettera dell’avvocato francese del mio ex dove chiede il rimpatrio di mio figlio secondo la convenzione dell’Aja. Qui in Italia il mio ex mi aveva denunciata per lo stesso motivo, sottrazione di minore dichiarando che sono scappata senza il suo consenso. Il Pm ha richiesto l’archiviazione in quanto la sottrazione non sussiste avendo prodotto io il manoscritto firmato dal mio ex. Sono molto impaurita per mio figlio, ho paura che la Francia possa richiedere il rimpatrio, anche perché la seconda volta che sono tornata in Francia mio figlio era stato iscritto all’asilo e lo aveva frequentato per un mese e mezzo.
Staff dice
Gentile signora,
comprendo perfettamente il motivo dei suoi timori. Al momento le direi di stare tranquilla, posto che il procedimento qui in Italia è stato archiviato. Purtroppo non posso assicurarle che il suo ex non tenti nuovamente di richiedere il rimpatrio del bambino in Francia, o fare previsioni su eventuali esiti di un nuovo procedimento. Mi sento di dire che il bambino è piccolo per poter affermare che il c.d. “centro dei suoi interessi” sia incardinato in Francia. Anche il dato che il bambino abbia frequentato il nido in Francia solo per un mese e mezzo, non desta, a mio avviso, troppe preoccupazioni. Dovrebbe avere più peso il comportamento violento del suo ex compagno. Purtroppo, però, le ribadisco, non posso darle rassicurazioni sul quello che sarà. Posso però offrirle la mia disponibilità ad effettuare una valutazione più approfondita della sua situazione, eventualmente al fine di valutare se si può fare qualcos’altro per tutelare lei e il bambino. Contatti lo studio ai recapiti che trova sul sito se ritiene che possa esserle utile.
Un caro saluto
Valentina dice
Buongiorno. Ho una bimba di 9 anni avuta dal mio ex compagno. Non siamo mai stati sposati e la bambina vive con me e i miei genitori da sempre. Non ci siamo mai rivolti a un tribunale per regolare le visite. Ho sempre dato piena libertà al papà per vederla. Ora però lui partirà in Australia e penso che ci saranno alcune cose da sistemare a livello legale. Mi devo rivolgere a un avvocato o direttamente al tribunale dei minori? Grazie
Staff dice
Gent.le Valentina,
comprendo che fino a quando le cose sono andate in maniera civile non è stato necessario rivolgersi ad un Tribunale. Stante la situazione venutasi a creare, Le consiglio di rivolgersi immediatamente ad un legale al fine di regolarizzare il regime di affidamento, delle visite nonché l’individuazione di un contributo al mantenimento a carico del padre della minore.
Siamo a Sua completa disposizione per l’assistenza legale laddove dovesse risiedere tra le provincie di Palermo, Trapani, Agrigento e Catania.
Cordiali Saluti
Maria dice
Buongiorno , sono sono la mamma di una bambina di 8 anni , sono separata e in fase di divorzio con il padre della bambina e abbiamo l’affido condiviso , assieme al mio compagno attuale con cui ho un bambino di due anni , avrei la possibilità di rilevare un attività negli Stati Uniti . Qui in Italia faccio fatica a trovare un lavoro stabile e ora sono disoccupata , il padre della bambina paga un mantenimento di 200 euro al mese per mia figlia e faccio sempre piu difficoltà ad andare avanti . Volevo chederle se ho qualche possibilità di potermi trasferire assieme al mio compagno ed i bambini ,
tenendo conto che il padre della bambina non sarà d’accordo sul nostro trazferimento , o se devo mettermi il cuore in pace e restare qui in Italia .
Staff dice
Gent.le Maria,
prima di trasferiti dovrai necessariamente chiedere il consenso al padre della minore. Laddove non dovessi ottenerlo, potrai rivolgerti al Tribunale competente rappresentando le tue motivazioni. Quest’ultimo, valutati i dettagli del caso deciderà. nel preminente interesse del minore, se autorizzare o meno il trasferimento.
Floriana dice
Salve vorrei un consiglio. Attualmente vivo in uk con il mio nuovo compagno e mia figlia di 18 mesi.ho altri 3 figli dal mio ex e abbiamo condiviso i giorni 3 giorni e mezzo con me e 3 giorni e mezzo con il padre. Lui un tipo violento k ha tante denuncie in Italia mi sta facendo passare l’inferno da quanto sono con il mio nuovo compagno. Usa i miei figli contro di me dice loro che non sono una buona mamma e la figlia di 13 anni non vuole più vedermi solo perché la mettevo in castigo o toglievo lei il cellulare quando si comportava male. Sono andati insieme alla polizia e hanno denunciato il mio compagno dicendo che ha abusato sessualmente di mia figlia. Gli altri 2 bambini di 11 e 7 anni ne soffrono di questa cosa perché sono stati coinvolti gli assistenti sociali che hanno vietato ai bambini di venire da me ..io posso vederli ma il padre non mi fa ne vedere e ne sentirli. Io sto cadendo in una brutta depressione e me ne voglio tornare in Italia vicino la mia famiglia perché e diventata impossibile la mia vita . Ora chiedo: una volta arrivata in Italia potrei chiedere l’affidamento dei miei piccoli? Posso farli tornare in patria? Lui é come se li ha sequestrati . Qui non sto avendo giustizia perché il mio ex ha la ragazza inglese e quindi credono a lei senza avere le prove.la ringrazio sono veramente frustrata di tutta questa situazione.
Staff dice
Gent.le sig.ra,
dalle poche righe che ha scritto emerge una situazione molto delicata che richiede un approfondimento specifico.
Sono tanti i profili da valutare e i dettagli da conoscere prima che io possa darle un consiglio appropriato.
Le suggerisco di rivolgersi ad un legale quanto prima.
Cordiali saluti
clanderleide dos santos castro dice
Ciao!sono brasiliana sposata con un cittadino italiano e abiamo una bimba dai anni 6,siamo transferiti per Brasile da quando la bimba ce 4 mesi anche lui peró fa quasi 2 anni que mio marito se ne andato via per Itália e non vuoi tornare piu.lui manda la pensione della bimba ma non vieni piu per stare um po con lei, peró io voglio andare in italia per chiedere la separazione e lui adesso dice che cè dirito di vederla vuoi che io porte la bimba da lui in Itália per ferie…Mio dubbio è se io ho l oblico di portare la bimba da lui in Itália il giudice puó oblicarme..
Laydi dice
Ciao!!Sono brasiliana sposata con un cittadino italiano ,abiamo una bimba da anni 6 e siamo transferite per brasile da quando la bimba cera 4 mesi tutti anche lui.da quase due anni lui se ne andato in italia e non ha tornato piu per Brasile neanche per vedere la bimba fa solo delle vidiochiamata ma versa la pensioni della bimba tutti il mese.Io ho detto che andava in Italia per chiedere la separezioni e lui adesso vuole che io porte la bimba perche ce il dirito de vederla ma io ho paura di non potere tornare in brasile con lei..mio dubbio è se io sono oblicata portare la bimba in italia per lui e se il giudice italiano può obbicare a me ad inviare la bimba tutti anni per fare le ferie con lui in Itália.Grazie!
Staff dice
Gent.le Sig.ra,
se ancora non siete separati e quindi non esiste alcun provvedimento che regola il diritto di visita, attualmente non esiste nessun obbligo a suo carico.
Tuttavia, al momento della separazione, le cose cambieranno rilevato che con il provvedimento verrà disposto anche il regime di visita.
Cordiali saluti
Fred dice
Cortesissima, le scrivo poiche sono in una situazione abbastanza pesante e non riesco a trovare nessun tipo di aiuto.
Ho avuto mia figlia poco meno di un mese fa’ con mia moglie, viviamo in Polonia e da qualche giorno mia moglie ha abbandonato la casa coniugale invocando il divorzio/separazione. Premetto che il tetto coniugale e’ di mia moglie nonche nella relazione e’ la forza economica poiche’ io non comprendo ancora la lingua della nazione e di conseguenza sono disoccupato/in attesa di occupazione.
Io non ho possibilita’ di mantenermi da solo in questa condizione/casa aspettando che mia moglie agisca o mi mandi una lettera dal tribunale.
Posso chiedere se, nonostante probabilmente si applica la legislazione polacca, ritornare in Italia ed abbandonare il tetto coniugale puo’ essere frainteso ed utilizzato contro di me? Se torno in Italia potrei perdere il diritto di vedere mia figlia / far parte della sua vita e l’affidamento condiviso (visto le scarse possibilita’ di spostarsi ogni weekend tra svariate nazioni)? Purtroppo non credo di avere i fondi necessari per permettermi un traduttore o un avvocato
La ringrazio per ogni consiglio o suggerimento
Cordiali Saluti
Staff dice
Gent.le utente,
la sua situazione è particolarmente delicata, e sarebbe necessario conoscere maggiori dettagli della sua vicenda.
Anzitutto presuppongo che sua moglie sia polacca. Per sapere quale sarà la normativa applicabile al suo caso è necessario comprendere dove vi siete sposati nonché dove la vostra vita matrimoniale si è prevalentemente svolta.
Purtroppo, nella sua situazione non può non avvalersi della professionalità tanto di un traduttore quanto di un avvocato.
Invero, proprio la mancanza di un’assistenza tecnica potrebbe farle rischiare molto.
Le consiglio quindi di verificare se anche in Polonia sussiste il beneficio del patrocinio a spese dello stato che le consentirebbe la difesa tecnica e le cui spese sarebbero appunto a carico dell’erario.
Auspicando di esserle stata di aiuto porgo i miei saluti.
alessandro dice
buongiorno,
mi sto separando da mia moglie di nazionalità russa con cui abbiamo un bambino di 6 anni e mezzo.
la signora sta avendo una relazione con una persona in russia da cui è andata per qualche giorno avvisandomi di una vacanza con amica…
il bambino non ha passaporto ma solo la carta di identità.
2 domande?
1) in fase di separazione potrei essere obbligato alla firma della doppia cittadinanza e del passaporto?
2) la signora dopo lei 15 anni in Italia e 6 anni e mezzo di vita del bambino qui con nonni e famiglia mia (i suoi non presenti) potrebbe prendere e partire per la russia col bambino?
grazie e un saluto.
Staff dice
Gent.le Alessandro,
la separazione regolamenterà, tra le altre cose, il regime di affidamento, mantenimento e il collocamento del minore.
Ovviamente se la madre intenderà lasciare l’Italia con il bambino dovrà richiedere il suo consenso e ciò anche per il rilascio del passaporto. Lei potrebbe legittimamente rifiutarsi di darlo se ha fondate preoccupazioni che tale partenza potrebbe danneggiare psicologicamente suo figlio e il suo rapporto con il bambino.
Ovviamente la sig.ra nel caso in cui il suo consenso dovesse mancare potrà rivolgersi al giudice e chiedere che sia egli a autorizzare la partenza.
Le consiglio, pertanto, di rivolgersi ad un avvocato il quale potrà assisterla nella vicenda.
Cordiali saluti
Giovanna dice
Buongiorno.
Sono divorziata con una figlia di 15 anni in affido congiunto che risiede presso di me e vede regolarmente il padre con il quale abbiamo sottoscritto il rilascio del passaporto di nostra figlia che ha sempre viaggiato con noi quando eravamo sposati e che ha viaggiato all’estero con entrambi singolarmente anche dopo, senza alcun problema.
Da due anni sono fidanzata, lui vive negli USA, io vado lì regolarmente, e quando viene in Italia frequenta serenamente mia figlia che con lui ha un ottimo rapporto.
Vorrei andare con lei in vacanza a casa del mio fidanzato per un paio di settimane la prossima estate. Il mio ex marito può in qualche modo opporsi al viaggio o al rilascio dell’ESTA per lei?
Molte grazie
Giovanna
Staff dice
Gent.le Giovanna,
essendo minorenne il padre potrebbe opporsi.
Tuttavia, se le ragioni a fondamento dell’opposizione sono meramente ostruzionistiche e prive di fondamento, potrà rivolgersi al Tribunale per chiedere l’autorizzazione alla partenza.
Cordiali Saluti
Viktoria dice
Salve .Le scrivo perché vorrei chiedere consigli su come comportarsi in un situazione così difficile.Sono una madre origine ungherese mentre il padre e italiano.Abbiamo due bambini che sono nati entrambi in Italia.La bambina di sette anni ha pure la cittadinanza ungherese invece il piccolo di sette mesi ancora non ne ha.Il nostro problema ha iniziato anni fa per il comportamento violento del mio compagno ( non siamo sposati)Per questo motivo qua ero costretta a denunciare per il maltrattamento familiare .In quel periodo non avevo nessun posto dove andare così sono dovuta di andare in una casa di rifiugo .La procedura giudiziarie non era completato siccome poco dopo ho ritirato la denuncia per i promessi belli da parte del mio compagno così sperando che le cose poi cambieranno .per questo la bambina non e venuta tolta da lui come detto.(nel frattempo la denuncia e archiviata )Passando tempo le cose non sono cambiate completamente perché lui e rimasto sempre lo stesso a parte che non alzava più le mani invece continua di tenerci in paura dicendomi minacciare di morte .Capitava anche con la bambina.Ora dopo sette anni ho deciso di tornare in Ungheria con il suo permesso ( solo a parola)Siccome la bambina qua cittadina ungherese ha la residenza ho potuto ad iscriverla nella scuola.In questi giorni lui sta continuando di minacciarmi .Sinceramente non ho voluto fare un altra denuncia in Italia avendo tanti dubbi e paura .Ora e la mia domanda se e stato legale di tornarci qua .Lui può portare via i bambini da me? lui che diritto ha? Cosa posso fare di liberarmi completamente da lui? La ringrazio tanto .
Staff dice
Gent.le Sig.ra Viktoria,
se è tornata in Ungheria con il consenso del padre di sua figlia non rischia nulla.
Tuttavia, considerato che i figli hanno diritto di mantenere un rapporto significativo con entrambi i genitori, il suo ex compagno ha diritto di vedere la bambina regolarmente e pertanto potrebbe rivolgersi al Tribunale per chiedere ed ottenere la regolamentazione del regime di visita.
La invito pertanto a rivolgersi ad un professionista che si occupa di diritto di famiglia.
Se vuole lo Studio Legale Arcoleo è a Sua disposizione.
Auspicando di esserle stata di aiuto, si porgono cordiali saluti.
Saluti
Erica dice
Salve sono in fase di divorzio con mio marito e abbiamo un bimbo di 2 anni.
Io sono incinta del mio nuovo compagno e vorrei trasferirmi in Germania da lui perché ha un attività lì e lui non può vivere in Italia e lasciare L attività.
Posso trasferirmi con mio figlio di 2 anni in Germania ? Il mio ex marito può opporsi al trasferimento nonostante sia incinta e voglia raggiungere il mio nuovo compagno?
Grazie
Staff dice
Si potrebbe opporsi, in tal caso potrebbe chiedere al Giudice l’autorizzazione affinchè anche suo figlio possa partire insieme a lei
Mariana dice
Salve, sono una mamma di 2 bambine una di 4 ani e altra 10 mes, sono rumena e convinto con un cittadino italiano, il nostro rapporto non va piu! E io vorrei trasferirmi en romania, e lui non e de accordo mi di vai però senza le bambine… Io non voglio abandonare le bimbe, pero qui mi sento come in prigione non parente o familia o solo le bimbe! Ah e devo dire che la bimba di 4 ani e nata a romania a doppia cittadinanza. Un consiglio grazie
Staff dice
Se volesse trasferirsi in Romania con le bambine dovrebbe chiedere il consenso del padre, oppure chiedere al Giudice l’autorizzazione
Ivan dice
Salve sono un papà di 2 bambini una di 6 ed il piccolo di 2 vivo in svizzera e da un bel po di tempo che tra me e mia moglie non andiamo d’accordo lei ora vorrebbe andare da un avvocato,lei è coerente che se questo accada io rientrerò in italia perché non voglio che i miei figli siano pacchi postali cioè;una settimana con mamma e una settimana con papa, poi starà al giudice decidere.Se rientrando in italia cosa potrebbe accadere,potrò vedere i miei figli?gli dovrò dare il mantenimento essendo disoccupato in italia. Grazie
Staff dice
Lei dovrà vedere i suoi i figli e i suoi figli dovranno incontrare lei.
E’ un diritto reciproco. In merito alle modalità di incontro, lei e sua moglie potete valutare la possibilità di stabilire insieme come e quando dovranno avvenire e tutti gli altri termini della separazione.
Il mantenimento dovrà essere versato anche se lei non lavora. Quest’ultima circostanza potrà tuttavia incidere sul quantum.
Michele dice
Salve sono un babbo di una bambina di 5 anni con doppia cittadinanza avuta con una ragazza russa che ora ha anche la cittadinanza italiana mi sto separando in una a situazione di separazione consensuale con affidamento condiviso in cui ho fatto scrivere esplicitamente sull accordo che non nego la vacanza in Russia anche per vedere i nonni materni ma gli nego di trasferirsi stabilmente in Russia con la minore ed lei ha accettato ma io non sono sicuro che succede se scappa in Russia con la bimba e non torna più? chi posso far valere i miei diritti di padre scritti anche negli accordi
Staff dice
Gen.le Michele,
sino al compimento del 18 anno di età di sua figlia, la madre avrà sempre la necessità di chiedere il Suo consenso per gli spostamenti. E’la legge a prevedere tale consenso e ciò in quanto entrambi avete nei confronti di vostra figlia i medesimi diritti, doveri e obblighi.
Nel caso in cui sua moglie dovesse violare tale obbligo, scappando in Russia senza il suo benestare, commetterebbe un grave reato.
Tuttavia non esistono strumenti che in via precauzionale impediscano alla sig.ra di partire.
Auspicando di avere risolto il suo dubbio e che in futuro non abbia problemi di tal guisa porgo i miei saluti.
Avv. Antonella Arcoleo
Bianca cotoranu dice
Salve
Siamo 2 genitori rumeni residenti in Italia, abbiamo una bimba di 3 anni natta in Italia
Non sposati, ma separati da più di 2 anni.. Lui in questi 2 anni avrà visto sua figlia una volta ogni 3-4 mesi(premesso che non li ho mai proibito di vederla).. per il primo anno non ho ricevuto ne mantenimento per la piccola ne deleghe per poter andare a fare visita ai nonni in Romania (non potevo avere nessun riscontro con lui)
Fin ad arrivare a un avvocato nel gennaio 2019..dalla lettera del avv (basata sulla dimostrazione del suo disinteresse) lui risultava come “abbandono minorile”
Poi hanno iniziato le minacce, che se non mi ritiro dal avv non avrò mai i suoi consessi ecc( l’avvocato già mi aveva detto che nel caso non vuole un incontro con il suo e il mio avvocato per fare una cosa consensuale dovrei procedere con cause ad arrivare da un giudice) purtroppo mi ha spaventato i tempi delle cause e il costo(premetto che sono una mamma single che fa un part-time e che pomeriggio provo di fare le pulizie per arrotondare, e con una bimba che ha una invalidità di 100%)
Infatti lui non ha mai risposto alle lettere ma tramite promesse a voce mi ha dato la prima delega per andare a trovare mio fratello in Svizzera , il mese dopo ha iniziato con la prima rata del mantenimento e per 10 mesi ha fatto il bravo per le cose burocratice (sempre visite a sua figlia 4 volte in tutto l’anno)
Fino ad arrivare a dic del anno scorso dove mi ha mandato il foglio di dimissioni, quindi a fermato il mantenimento,ma la cosa più grave è che è tornato in Romania (lui dice per sempre) e non mi ha lasciato nessuna delega
Ho bisogno di tanti consensi per mia figlia, visto la sua invalidità riconosciuta a febbraio di quest’anno ha il diritto a un piccolo aiuto economico e lo può ricevere solo tramite libretto postale che non posso farlo senza il consenso del padre, l’iscrizione in una clinica dove deve iniziare le sue sedute ecc
Più che ho prenotato una piccola vacanza in famiglia (prima chiedendo a lui il permesso) ha accettato, adesso che si avvicina la partenza mi ricatta
Tipo, “se vuoi la delega mi devi portare mia figlia in Romania una settimana ad agosto” come mi devo comportare visto la situazione di nostra figlia e lui che l’ultima volta la vista 4 ore il 21 nov? Non me l’aveva mai chiesto 1 gg intero.. Come faccio a mandare mia figlia una settimana da una persona che non sa nulla di lei e che non la vede da 7 mesi? Cos’a devo fare? Come faccio ad avere tutti i consensi per lei? La ringrazio.. Scusi il sfogo
E grazie per una eventuale risposta
Staff dice
Salve Sig.ra,
se il padre di Sua figlia si disinteressa sia economicamente che moralmente della predetta, lei può rivolgersi al Tribunale e chiedere un affidamento esclusivo della bambina.
Le consiglio vivamente di rivolgersi ad uno studio specializzato in diritto di famiglia.
Cordiali saluti
Marianna dice
Buona sera,
Sono una mamma di un bambino di 8 anni. La situazione tra me e mio marito non è la migliore. Vorrei lasciarlo e trasferirmi con mio figlio in Germania, visto che sono nata e cresciuta lì. Anche perché purtroppo non riesco a trovare lavoro quì in Sicilia e ciò mi obbliga a sopportare tale situazione matrimoniale. Come funziona potrei lasciarlo e poi trasferirmi lì per lavoro?
Staff dice
Gentile Sig.ra,
per qualsiasi spostamento è necessaria l’autorizzazione del padre di suo figlio.
Una partenza senza consenso la esporrebbe a denuncia per sottrazione di minori.
Le consiglio, quindi, di rivolgersi al Tribunale competente per ottenere un’autorizzazione che si sostituisca al diniego del suo ex compagno.
Moldavia dice
salve, sono una mamma di origine Moldava, convivo con il mio compagno italiano già da 10 anni ,abbiamo 2 bambini di 7 e 4 anni nati e residenti in italia. Il nostro rapporto e giunto alla fine, io vorrei tornare in Moldavia con i bambini anche perché i bambini sono molto legati a me . Lui mi manda via senza bambini,io non potrei lasciarli con lui per paura di non vederli più .Bambini hanno passaporti italiani sono già statti in Moldavia ,lì ho la mia casa di proprietà . La mia domanda è questa,se dovessi andare via rischierei una denuncia per sottrazioni di minori? o quale problematiche potrei scontrare?
Staff dice
Gentile Sig.ra,
per qualsiasi spostamento è necessaria l’autorizzazione del padre dei bambini.
Una partenza senza consenso la esporrebbe a denuncia per sottrazione di minori.
Le consiglio, quindi, di rivolgersi al Tribunale competente per ottenere un’autorizzazione che si sostituisca al diniego del suo ex compagno.
Giammarco consiglieri dice
Salve vorrei un informazione. Mia moglie di nazionalità Albanese mi sta tradendo con un uomo che stando a delle chat individuate la sta convincendo ad andare a vivere con lui in Albania portandosi dietro i nostri 2 bambini di 5 e 8 anni. Considerato che i bambini hanno tutto qua a livello di amicizie, istruzione e parenti; è possibile per lei portarseli via nonostante la causa della rottura sia lei?
Avrei qualche diritto nel pretendere che i miei figli non cambino vita e possa vederli normalmente?
Grazie
Staff dice
Gentile Giammarco,
sua moglie non potrà portare i figli con sé senza il suo consenso e se lo facesse commetterebbe un illecito.
Le consiglio di rivolgersi ad un legale per affrontare la questione separazione quanto prima chiedendo il collocamento dei minori presso di lei.
Massimiliano dice
Buongiorno, vorrei separarmi da mia moglie con la quale non vado piu d’accordo, abbiamo 4 figli tre maggiorenni, e una minore, vorrei dopo la separazione trasferirmi in Tunisia, se riesco ad avere una separazione consensuale stabilendo anche l’importo di un assegno di mantenimento per la piccola, (le tre maggiorenni dovrebbero a tra qualche anno essere tutte indipendenti economicamente) potrei farlo stabilendo ile visite ogni due mesi per la bimba ?
Staff dice
Salve Massimiliano,
in sede di separazione consensuale sarete Lei e Sua moglie a decidere tempi di frequentazione e l’importo dell’assegno di mantenimento. Il Giudice si limiterà a verificare che tali accordi siano conformi alla legge e rispettosi dell’interesse della minore.
Laura dice
Salve, sono madre di due ragazzi di 14 e 13 anni, sono separata con affido esclusivo. Una volta che avrò il divorzio, voglio trasferirmi in india con i miei figli, per ricostruire una vita lì. Il mio ex lavora in Spagna ed ha il divieto di incontri con i figli, come posso fare per avere i passaporti? Grazie.
Staff dice
Salve Sig.ra Laura,
la legge espressamente prevedere che il genitore titolare dell’affidamento esclusivo non deve chiedere l’autorizzazione né all’altro genitore né al Giudice Tutelare per ottenere il passaporto.
Può presentare quindi la richiesta.