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Figlio guida in stato di ebrezza: confiscata auto della madre

4 Settembre 2019 Da Studio Legale Arcoleo Lascia un commento

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Varie sono le pene in caso di guida in stato di ebrezza, tra cui la confisca dell’auto. La Cassazione ha stabilito che se a essere condannato è il figlio alcolista, la confisca della vettura non può si può evitare neanche se  di proprietà della madre. Questa infatti non è estranea al reato! E’ responsabile per aver prestato la macchina al figlio pur conoscendo il suo stato (Cass. Pen., sent. 392/2019)

Il fatto

Un ragazzo, alla guida di un’auto, ha provocato un incidente con un veicolo in sosta. Sottoposto all’alcool test il giovane è risultato positivo, con un tasso alcolemico di 2,82 grammi/litro. La pena, per lui, per guida in stato di ebrezza (art. 186 comma 2 e 2 bis del Codice della Strada) è stata severa! Sia il Tribunale che la Corte d’Appello lo hanno condannato ad un anno ed un mese di arresto e a 3.500 euro di ammenda. Ma non solo! Revoca della patente e confisca dell’auto!

Dunque il ragazzo ha deciso di fare ricorso in  Cassazione.

Si lamentava, fondamentalmente di tre aspetti. Innanzi tutto lamentava il malfunzionamento dello strumento utilizzato per l’alcool test. In secondo luogo lamentava l’improbabilità delle risultanze dello stesso. Possiamo anticipare già ora che la Cassazione ha ritenuto infondate queste doglianze. Così come in effetti la terza, che però vogliamo analizzare più approfonditamente, proprio per le motivazioni date dagli Ermellini.

La questione della confisca dell’auto e la decisione della Cassazione

Il ragazzo, nel suo ricorso, ha anche lamentato la decisione della confisca della macchina che guidava al momento dell’incidente. L’auto era di proprietà di sua madre, che però non sarebbe stata coinvolta nel reato. La confisca oltre che ingiusta – a suo dire- sarebbe stata un problema poiché avrebbe privato dell’uso della macchina sia lei sia i fratelli del giovane, tutti conviventi con la madre ed abituati, all’occorrenza, a prendere in prestito la vettura.

Ma gli Ermellini hanno rigettato anche questa doglianza.

Richiamando precedente e consolidata giurisprudenza hanno ricordato come, in tema di confisca, la titolarità di un bene in capo ad un soggetto estraneo al reato non è di per sé sufficiente ad evitare la confisca stessa. E’ necessario infatti che l’effettivo proprietario del bene non abbia tenuto comportamenti negligenti che abbiano favorito un uso indebito della cosa. 

Nel caso in oggetto, però i giudici hanno correttamente ritenuto che la madre non fosse estranea al reato di guida in stato di ebrezza. Infatti la donna era ben consapevole che il figlio fosse alcolista. D’altronde, anche il fratello, aveva dichiarato in udienza che la condizione del giovane aveva causato molti problemi in famiglia. Quindi era evidente quanto fosse stata imprudente la madre nell’aver affidato l’auto al ragazzo senza che vi fossero ragioni di effettiva necessità. 

Per questi motivi la Cassazione ha rigettato il ricorso.

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Archiviato in:Legge e Giurisprudenza Contrassegnato con: ammenda, arresto, estraneità al reato, guida in stato di ebrezza, proprietà della macchina, revoca patente

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