La protezione internazionale in favore di un cittadino extracomunitario si attiva solo in casi tassativi e particolari. L’omosessualità del richiedente è uno di questi casi, ma solo se nel paese d’origine è reato (Cass. Civ. n. 22416/2018).
Un uomo di nazionalità nigeriana ha avanzato richiesta di protezione internazionale. Sosteneva infatti che un suo eventuale rientro in patria lo avrebbe esposto a grave pericolo per la sua incolumità a causa della sua omosessualità. Numerosi, a suo dire, erano gli episodi di violenza ed intolleranza nei confronti dei gay in Nigeria.
Tribunale e Corte d’Appello hanno rigettato la sua richiesta. E lo stesso ha fatto la Cassazione. Che però ha ribadito dei principi fondamentali in tal senso.
La Suprema Corte, infatti, ha chiarito che l’omosessualità può considerarsi una delle circostanze per il riconoscimento della protezione internazionale. A patto che, però, sia considerata, nel paese d’origine del richiedente, reato. Ma non basta: la condizione determinatasi a causa dell’omosessualità deve costituire una forte ingerenza nella sfera privata dei gay, tanto da renderli perseguitati.
Inoltre, specifica la Cassazione, occorre acquisire prove circa l’effettiva l’omosessualità del richiedente. E’ anche necessario accertarsi della reale condizione dei cittadini omosessuali nel paese d’origine.
Nel caso in esame, però, nulla di tutto questo pare essersi verificato.
Infatti, i giudici di merito avevano escluso la condizione di omosessualità dell’uomo. Non vi erano prove a riguardo, se non un racconto impreciso e lacunoso del richiedente. Dalla narrazione dell’uomo si evinceva solo un episodio di violenza, tra l’altro non riuscito. Alcune persone erano intervenute in aiuto dell’uomo e avrebbero ucciso l’aggressore!
Per di più, in Nigeria, l’omosessualità non è reato. Tutt’al più vige – questo sì- il divieto a contrarre matrimoni tra persone dello stesso sesso. Ma non vi è alcuna legittimazione agli abusi, nè sono riscontrabili particolari episodi di discriminazione o di violenza contro gli omosessuali.
Potrebbe interessarti anche un altro nostro articolo: “Matrimonio omosessuale celebrato all’estero: downgrading in Italia”. Leggi qui
Oppure un articolo tratto dal sito Osservatorio Diritti dal titolo: “Omofobia in Italia mancano legge e reato per proteggere le vittime”. Leggi qui