“Sua Santità, torno a scriverle oggi, dopo più di un anno dalla prima lettera, e ho deciso di farlo apertamente: in quella lettera le chiedevo di pregare per me, la mia famiglia, L’Avvocato Antonella Arcoleo e il Dott. Francesco Tusa, psicoterapeuta; più di un anno fa ci preparavamo ad affrontare un processo molto delicato”
Con queste parole si apre la lettera aperta per il Papa di una delle vittime, e mia assistita, nell’ambito dell’inchiesta nota come “Esorcismi a luci rosse”. Nello scandalo, in fase processuale, è stato condannato un Colonnello colpevole di ripetuti abusi su vittime particolarmente fragili e bisognose di sostegno.
Ecco come la donna descrive il suo primo incontro con il militare, durante un seminario di effusione all’interno del gruppo Rinnovamento dello Spirito:
“Fu proprio in quel seminario che conobbi l’uomo che all’inizio sembrava essere un aiuto ma che ben presto mi trascinò nel buio. Si presentava come un colonnello, una guida spirituale, uno che accompagnava donne con problemi spirituali dall’esorcista: era pure un tecnico di Radio Maria, chi avrebbe mai dubitato di lui?”
Eppure i fatti sono andati diversamente, trascinando la vittima in quello che lei stessa definisce un viaggio all’inferno, fatto di abusi fisici, violenze e manipolazioni mentali che hanno portato la donna sull’orlo del suicidio.
“Il giorno in cui sono entrata in procura per sporgere denuncia a malapena riuscivo a gestire gli attacchi di panico che non mi davano tregua, e nel frattempo chiedevo a Dio di non lasciarmi sola: finalmente sono riuscita ad abbattere quel muro di omertà che mi rendeva prigioniera di quell’uomo.”
Dopo la denuncia la donna si è rivolta a me, per l’assistenza legale, e ha seguito un percorso psicoterapeutico con il Dott. Francesco Tusa, grazie al quale è emerso che quello che avrebbe dovuto essere un percorso salvifico, in realtà era un pretesto per operare manipolazioni mentali al fine di compiere abusi sessuali.
“Eravamo come individui senza identità, sfiduciati ed impauriti come bambini, non riuscivamo a camminare da soli. Per noi l’ Avv. Arcoleo ed il Dott. Tusa e il loro sostegno sono stati un punto di riferimento fondamentale”
Si conclude così la lettera di una delle vittime dei finti esorcismi, che ha avuto il coraggio di denunciare e la fortuna di trovare persone in grado di aiutarla ad uscire da una situazione nella quale altre donne potrebbero essere tuttora imprigionate.
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