Il “Decreto Lorenzin” nel 2017 ha imposto l’obbligo di vaccinare i bambini dai zero ai sedici anni per ben dieci diverse patologie. Con un’eccezione: chi ha sviluppato un’immunità “naturale” è esonerato. Se l’immunità è parziale, il bimbo va vaccinato con una “diversa ricetta”, non contenente l’antigene della malattia.
Il caso riguarda i figli di una coppia ora separata e che sta affrontando il processo per il divorzio.
La mamma ha chiesto al giudice di poter fare ai figli tutti i vaccini previsti dal nuovo piano vaccinale. Il papà, infatti, non è d’accordo, preferendo invece per i bambini cure omeopatica e rimedi naturali.
La legislazione prevede dieci vaccinazioni obbligatorie e altre facoltative. Ed è prevista una sanzione dai 100 ai 500 euro per i genitori che non vaccinano i figli. Inoltre, per i più piccoli di 0-6 anni, i vaccini obbligatori sono un requisito fondamentale per l’iscrizione a scuola. Senza, il bambino resta fuori e i genitori pagano l’ammenda.
Il Tribunale ascolta le ragioni di entrambi i genitori e, legge alla mano, decide il caso.
Innanzitutto rimprovera i genitori per non aver saputo collaborare nell’interesse della salute dei loro figli e li invita ad essere maggiormente responsabili e comunicativi.
Quindi entra nel merito della decisione mediando tra le due posizioni dei genitori. Stabilisce che i bambini facciano le dieci vaccinazioni obbligatorie, dando ragione alla mamma. Tuttavia, non dimentica la richiesta del papà di sottoporre prima i bambini l’esame anticorporale. Questo esame permette infatti di stabilire se il bambino è naturalmente immunizzato ad alcune malattie. In questo modo i bambini non saranno soggetti a vaccinazioni superflue.
Inoltre sancisce che i figli non debbano essere sottoposti alle vaccinazioni non obbligatorie.